Il Def del governo Meloni è prudente e modesto. Le risorse sono poche e le grandi riforme sono rimandate.
Il Def del governo Meloni:
Prudente e quasi da austerità: Non si fanno le grandi riforme annunciate, si rimanda su pensioni e sanità.
Modesto: Le risorse disponibili sono poche (5 miliardi), mentre ne servirebbero 20 per mantenere le spese già in corso.
Focalizzato sulla sterilizzazione del superbonus: L'effetto sul deficit è importante e durerà per i prossimi anni.
Prospettive delicate:
Mancanza di risorse per grandi iniziative: La Nadef di settembre dovrà decidere cosa fare per il futuro.
Manovra europea più di schieramento che di contenuto: Non ci sono grandi spazi per interventi significativi.
Attuazione del PNRR: il vero problema: Meloni ambisce a guidare un nuovo schieramento in Europa, ma l'Italia rischia di non essere all'altezza.
Questioni aperte:
Validità del superbonus: Bisogna valutare l'impatto sul bilancio pubblico e sterilizzare gli effetti.
Spese da rifinanziare: Tagli sul cuneo, aumento dei salari pubblici, zone ricontributibili, assegno unico ai figli.
Futuro del PNRR: Slittamento al 2029 con fondi strutturali? Rischio di inadeguatezza dell'Italia in Europa.
Conclusione:
Il Def del governo Meloni è prudente e modesto. Le risorse sono poche e le grandi riforme sono rimandate. La vera sfida è l'attuazione del PNRR: l'Italia deve dimostrare di essere all'altezza per avere un ruolo di guida in Europa.
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